Roma 2012 – Progetto di Centro di preghiera universale su un isola artificiale.
Come dentro una cellula, nucleo, ribosomi e mitocondri, ognuno con il loro ruolo, le proprie caratteristiche e le loro esigenze coesistono …
Come dentro un organismo, cervello, fegato e reni, ognuno con il loro ruolo, caratteristiche ed esigenze, coesistono …
Come in antico villaggio africano, genitori, figli e nonni ognuno con il loro ruolo, limiti e caratteri, coesistono contribuendo attivamente allo sviluppo della famiglia …
Oggi nel villaggio globale, nell’epoca delle migrazioni dei popoli poveri versi i territori ricchi e soprattutto, attraverso tv e internet, dei modelli ricchi verso i territori poveri, sta prendendo piede una nuova consapevolezza: che siamo diversi, che abbiamo modi di vivere diversi, che abbiamo modi di pregare diversi, ma che la speranza e la fede in un futuro migliore unisce tutti gli uomini.
Papa Francesco ci sta insegnando proprio questo, che si può pregare insieme, rispettando il proprio carattere, le proprie esigenze e il proprio ruolo sul grande pianeta Terra, il più grande organismo che conosciamo.
La proposta è quella di realizzare una piattaforma sul mare, su un territorio idealmente neutro, che accolga gli edifici tipici delle diverse religioni: Cristianesimo, Islam, Induismo, Buddhismo, Sikhismo, Ebraismo, Bahaismo, Confucianesimo, Giainismo, Shintoismo, nonché degli spazi aperti dedicati ai non religiosi.
Come un “organismo vivente” il complesso edilizio potrebbe sfruttare l’energia solare (termica e fotovoltaica), il moto ondoso e la temperatura della terra (geotermia).
Arch. Francesco Bellardi